Impatto del whistleblowing sulle persone e sull’organizzazione. Dall’evoluzione della legge ai risultati attuali. Quali prospettive

La protezione riservata ai whistleblower varia da paese a paese e può dipendere dalle modalità e dai canali utilizzati per le segnalazioni.
Negli Stati Uniti un’ampia serie di leggi federali e statali protegge gli impiegati che denunciano comportamenti scorretti o si rifiutano di obbedire a direttive illegali.
La prima legge in questo senso è stata il False Claims Act del 1863, che protegge i whistleblower da licenziamenti ingiusti, molestie e declassamento professionale, e li incoraggia a denunciare le truffe assicurando loro una percentuale sul denaro recuperato.[4]
Del 1912 è il Lloyd–La Follette Act che garantisce agli impiegati federali il diritto di fornire informazioni al Congresso degli Stati Uniti d’America.
Nel 1989 è stato approvato il Whistleblower Protection Act, una legge federale che protegge gli impiegati del governo che denunciano illeciti, proteggendoli da eventuali azioni di ritorsione derivanti dalla divulgazione dell’illecito.

Whistleblower famosi sono per esempio sono stati:

Frank Serpico
Francesco Vincent “Frank” Serpico (New York, 14 aprile 1936) è un ex poliziotto statunitense, noto per il suo impegno e testimonianza in un caso di corruzione nella polizia nel 1971. Alla sua storia è ispirato il film Serpico, interpretato da Al Pacino.

Hervé Daniel Marcel Falciani
è l’autore della cosiddetta Lista Lagarde (Lagarde list), così chiamata perché fatta pervenire all’allora ministro francese delle finanze Christine Lagarde, poi divenuta direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI). Si tratta di un elenco di clienti della HSBC provenienti da vari paesi europei che hanno utilizzato quell’istituto di credito per i propri depositi bancari con lo scopo, presumibile o presunto, di evadere le tasse o riciclare denaro. La Lagarde, a sua volta, ha inviato copia del documento a quei governi i cui cittadini erano inclusi nella lista.

NORMATIVA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE LE DETERMINAZIONI ANAC – ESTENSIONE ALLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO

Con orientamenti n. 40 e 42/2014 e successiva Determinazione n. 6/2015, Anac ha inteso dare al sistema vigente un nuovo strumento di tutela per il segnalatore anonimo.
Infatti, prima dell’avvento della legge nazionale 179, Anac aveva già messo mano all’istituto del whistleblowing dapprima diramando due orientamenti nel 2014 e poi successivamente adottando la determinazione n. 6/2015.
Con il primo infatti si stabiliva che “Il dipendente che, in ragione del rapporto di lavoro, sia venuto a conoscenza di condotte illecite, può effettuare la segnalazione di cui all’art. 54 bis del d.lgs. n.165/2001 anche al responsabile per la prevenzione della corruzione” laddove in quello successivo ha stabilito un ampliamento della tutela atteso che “L’anonimato del dipendente che ha segnalato condotte illecite, ai sensi dell’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001, deve essere tutelato anche nei confronti dell’organo di vertice dell’amministrazione, salvo il caso in cui il segnalante presti il proprio consenso o nel caso in cui, nell’ambito del procedimento disciplinare avviato nei confronti del segnalato, la contestazione dell’addebito sia fondata in tutto o in parte sulla segnalazione medesima e la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato.
E’ con la determinazione n. 6/2015 Anac che vengono adottate le “Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala  illeciti (c.d. whistleblower)”
Le linee guida disciplinano, attraverso una regolamentazione stringente, le attività relative alla segnalazione anonima, i criteri da adottare per la tutela della riservatezza, l’oggetto della segnalazione che deve essere documentato, le condizioni per la tutela, il ruolo dell’RPC, le fasi della procedura, nonché la tutela per quei dipendenti facenti parte di società private e dei consulenti e collaboratori che hanno rapporti con l’Amministrazione.
Poi con Legge 179/2017, entrata in vigore il 29 dicembre 2017, il legislatore cristallizza la posizione di tutela del segnalatore anonimo attribuendo specifiche competenze all’RPCT ed evitando sanzioni al dipendente contraddistintosi per la segnalazione risultata poi veritiera.
La legge 179/2017 in realtà rivede la disciplina relativa al dipendente pubblico, estende le tutele al dipendente di una società privata (modifica al dlgs 231/2001) ed in generale si estende a tutti coloro che hanno un rapporto con la P.A. La norma per fortuna cassa l’obbligo di segnalazione “ al proprio superiore”, circostanza più volte riportata nei vari Piani di prevenzione degli Enti pubblici che, quand’anche attuativi della legge, in realtà mostravano la inefficacia del coordinamento normativo atta a tutelare la segretezza della segnalazione con la tutela del bene della vita e del buon andamento dell’azione amministrativa. L’aver previsto solamente il RPCT, l’A.G., e l’Autorità contabile non fa che assomigliare ad una vera e propria denuncia per la quale le leggi ordinarie già ne garantivano la tutela. Ma tant’è, la norma andava cambiata.