Il rapporto studi Anac del 28 giugno 2018 evidenzia l’incremento impressionante del numero delle segnalazioni.
Infatti, nei primi 5 mesi dell’anno le “soffiate” su casi di corruzione nelle aziende pubbliche e private sono raddoppiate rispetto al 2017, superando la media di due al giorno. Un vero e proprio boom che investe soprattutto il settore pubblico (regioni ed enti locali in primis), dove si concentra il 90% delle segnalazioni. Agenzia delle Entrate, Rai, Leonardo Spa e Consip le amministrazioni che registrano il maggior numero di “denunce”.
Lo stesso Presidente Raffaele Cantone avverte dicendo che «Le segnalazioni aumentano in qualità e quantità, ma serve più tutela per i whistleblower», ovvero per i dipendenti che denunciano gli illeciti. Proprio la tutela del lavoratore è uno dei cardini della legge che nel 2017 ha introdotto il whistleblowing nel nostro sistema. (l.n. 179/2017).
L’aumento si è registrato nelle regioni del sud.
Nel 2018 le tipologie di condotte illecite segnalate più frequentemente all’Anac riguardano “ritorsioni” (25% dei casi) a causa di demansionamento e trasferimenti illegittimi derivanti da segnalazioni. Al secondo posto ci sono i casi di “corruzione” e “cattiva amministrazione”, con il 22% ed al terzo posto gli “appalti illegittimi” con il 17% Agenzia delle Entrate e Rai in testa
Secondo Anac, l’amministrazione con il maggior numero di segnalazioni di whistleblowing nel 2017 è l’Agenzia delle Entrate, con 56 segnalazioni, che in 11 casi sono state inviate alla Procura penale, alla Procura della Corte dei conti o all’Ufficio Disciplina e che hanno portato all’arresto di dipendenti e a indagini penali. Al secondo posto c’è la Rai, con 53 segnalazioni (11 istruttorie sono in corso). Da Leonardo Spa sono arrivate 27 segnalazioni (nel 45% dei casi risultate fondate). Palermo è l’amministrazione cittadina con il maggior numero di segnalazioni (21), seguita da Milano (19) e Roma Capitale (11 casi, con due rinvii alla Procura della Repubblica). Dalla Ausl Bologna sono arrivate 12 segnalazioni. Da Consip sono stati segnalati 11 casi relativi a presunte irregolarità nell’ambito di gare e convenzioni quadro.
CONSIDERAZIONI FINALI
A sommesso parere di chi scrive, basterebbero poche ma significative accortezze per migliorare un sistema di attuazione che poggia su valide basi legislative ma che soffre ancora criticità sul piano applicativo e segnatamente:
- prevedere già dal dato normativo che, al fine di evitare che il segnalatore, la cui identità nella realtà dei fatti spesso viene identificata quasi subito, venga sottratto a ripercussioni o ritorsioni, venga trasferito in un’altra articolazione/unità lavorativa della medesima organizzazione o ente a seconda della struttura amministrativa e delle possibilità di manovra da parte dei vertici della stessa, ciò per evitare anche i contatti tra eventuali interessati, contro interessati e segnalatore.
- Al fine di non intervenire solo ex post all’attivazione di procedimenti di demansionamento e alla conclusione di procedimenti disciplinari a volte anche di natura espulsiva (licenziamento ovvero sospensione immediata dal posto di lavoro) si preveda la competenza, in queste fattispecie specifica, di un organo collegiale esterno (ad esempio l’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari (UCPD) che – in sostituzione del dirigente – valuti più oggettivamente la rilevanza disciplinare dei comportamenti segnalati a carico del dipendente segnalato, che potrebbe anche aver posto, nel frattempo, in essere comportamento improprio.
Queste costituirebbero quelle mosse iniziali e strategiche per evitare che chi segnali si trovi a combattere in una situazione di inferiorità in termini di subordinazione e capacità difensiva.
In conclusione si auspica la concreta tutela di coloro che denunciano ipotesi di reato, abusi, illegittimità e, in generale, atti assunti in violazioni di leggi, in modo tale che chi scelga di intraprendere questa strada non debba mettere minimamente in conto di rimetterci la serenità della propria esistenza personale, familiare e professionale.
Perché solo l’avvento della paressia, quindi al «dire-tutto» che ha a che fare con la verità: dire tutto della verità, non nascondere nulla della verità, dire la verità senza mascherarla in alcun modo, potrà far emergere dall’interno cio’ che è illecito e non va bene.
La stesura dell’articolo reca i riferimenti anche alle fonti di wikipedia.