La legge n. 3/2019 riscrive la “rotazione straordinaria”. Il quadro normativo e le soluzioni pratiche per gli Enti.

A cura di Nicola Dimitri Maria Porcari
Nella Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2019 è stata pubblicata la Legge 9 gennaio 2019, n. 3 contenente “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”.
Le misure di lotta e di contrasto alla corruzione sono entrate in vigore già a partire dal 31 gennaio 2019, fatta eccezione per l’istituto della prescrizione, rinviato al 1° gennaio 2020.
La legge, la terza in materia di prevenzione della corruzione degli ultimi dieci anni dopo la primordiale 190/2012 e la successiva n. 69/2015, è stata adottata al fine di assolvere compiutamente le richieste di adeguamento alla Convenzione di Merida, in materia di inasprimento delle sanzioni accessorie ovvero della introduzione dell’agente sotto copertura.
Le norme ivi dettate, come tutte quelle che intervengono su settori nevralgici della vita quotidiana del Paese, hanno incontrato tanto favori quanto sfavori dagli addetti ai lavori.
Tra coloro che hanno evidenziato alcuni spunti meritevoli di menzione si puo’ annoverare il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, il quale dalle colonne della testata giornalistica del Sole24ore “giudica positivo anche «l’inasprimento delle pene accessorie» e l’introduzione dell’agente sotto copertura «che può essere utile nei casi di organizzazioni” ( Cantone: “difendo il codice degli appalti, non è stato il freno alle grandi opere”a cura di Marco Lodovico dal quotidianoentilocali.ilsole24ore.it del 6 febbraio 2019.”)
Sul fronte negativo troviamo invece il CSM che critica il blocco della prescrizione dopo il primo grado che, di fatto, allungherebbe i tempi dei processi perché “non ci sarà più il rischio che i verdetti dei tribunali vadano in fumo in appello. E questo significa che gli imputati rimarranno tali per periodi lunghissimi, andando contro i principi costituzionali” (Csm boccia lo Spazzacorrotti “Ora intervenga Mattarella”a cura di Massimiliano Scafi del 20.12.2018 tratto da Ilgiornale.it).
Criticità presenta poi, nella lettura del Csm, anche “il daspo a vita per i condannati per corruzione con pena superiore a 2 anni. Una misura che potrebbe confliggere con il principio costituzionale della proporzionalità della pena. Tanto più alla luce di quanto affermato da pochi giorni dalla Corte costituzionale con la sentenza che ha dichiarato l’illegittimità delle sanzioni accessorie per bancarotta” (Prescrizione e Daspo a vita per i corrotti, il Csm boccia l’anticorruzione” a cura di Giovanni Negri, dal quotidianoentilocali.ilsole24ore.com del 20 dicembre 2018).