TRA ETICA E LEGALITA’: I CONTENUTI PIU’ RECONDITI DELLA LEGGE 190. IL RUOLO DEL PUBBLICO FUNZIONARIO

A cura di Mariapaola De Santis (Addetto stampa del Comune di Altamura, giornalista professionista iscritta all’Albo Nazionale dei giornalisti, già giornalista per la testata di Canale 2.) e Nicola Dimitri Maria Porcari. (Dipendente dell’ufficio del Segretario Generale RPCT del Comune di Altamura e coautore del “Manuale teorico pratico in materia di anticorruzione e trasparenza” Edito Maggioli e di numerose pubblicazioni scientifiche con la Maggioli Editore in materia di anticorruzione e trasparenza.)

Molto spesso sentiamo parlare, nel linguaggio comune e di tutti i giorni, di Etica e di Legalità, concetti il più delle volte collegati ad un vivere comune elevato e morale.
E’ di questi giorni infatti il deposito delle motivazioni dell’ordinanza della Cassazione penale, intervenuta sul caso Riace, che ha ribadito un concetto importante nella comprensione della linea di mezzo tra reato e comportamento irregolare e cioè che non necessariamente l’eventuale presenza di irregolarità o anomalie riscontrabili nel corso dell’iter procedimentale si traduce nella realizzazione di un reato. Come a dire, altro è la irregolarità altro è il reato in “(Il caso Riace: non necessariamente ogni irregolarità si traduce in reato (soprattutto in caso di contrastante giurisprudenza)” – tratto da iusmanagement.org del 4 aprile 2019).
Se ci soffermassimo a comprendere il significato dei significati di etica e di legalità, capiremmo in realtà come questi concetti di elevata dimensione morale non solo vengono usati il più delle volte in senso errato ma, ciò che è peggio, non attuati. Senza generalizzare, atteso che nella società civile vi sono tantissimi cittadini che improntano il loro vivere quotidiano al rispetto delle regole, è tuttavia prassi consolidata quella di utilizzare diversi strumenti per ottenere un risultato per il quale faticheremmo se seguissimo le regole ordinarie.
E’ la stagione, questa, del tutto e subito, ove il sacrificio è poco sentito.
Di etica ed, in via incidentale di legalità, ne parla proprio la legge 190/2012, nota come legge anticorruzione, e di questo diremo più avanti.
Il presente articolo vuole assolvere unicamente ad una funzione di comprensione degli istituti indicati, ripresi da ultimo nell’alveo della legge anticorruzione.
Preliminarmente trattiamo il significato del termine etica e poi tratteremo quello di legalità.
Per etica si intende quella branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale (ad esempio una certa morale).
Cio’ perché “etos” in greco significa comportamento, costume, atteggiamento.
L’etica è quindi sia un insieme di norme (non scritte) e valori che disciplinano il comportamento ed il modo di essere dell’uomo in relazione agli altri.
Al contempo costituisce un criterio che permette all’uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male. Consente di comprendere, in sostanza, cio’ che è lecito, illecito, regolare, irregolare.
Spesso etica e morale sono usati come sinonimi e in molti casi è un uso lecito, ma è bene precisare che una differenza esiste: la morale corrisponde all’insieme di norme e valori di un individuo o di un gruppo, mentre l’etica, oltre a condividere questo insieme, contiene anche la riflessione speculativa su norme e valori. Se la morale considera le norme e i valori come dati di fatto, condivisi da tutti, l’etica cerca di dare una spiegazione razionale e logica di essi.