
A cura di Nicola Dimitri Maria Porcari
Con Decreto dell’8 maggio 2018 , l’ultimo della legislatura, il Ministro per la semplificazione e la pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ha approvato le “Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni delle Amministrazioni Pubbliche”.
Le linee di indirizzo costituiscono una novità nel quadro normativo e costituiscono un ausilio alle Amministrazioni pubbliche nella redazione ed approvazione di atti programmatici complessi che influiscono sulla vision futura di un Ente.
Le linee di indirizzo, al pari delle Linee guida Anac, assolvono alla funzione di guidare e veicolare gli enti conducendoli per mano nella risoluzione dei problemi e diventano pienamente operative decorsi 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in gazzetta ufficiale, termine dal quale producono i relativi effetti giuridici e, conseguentemente, il mancato rispetto dei loro contenuti impedirà, alle amministrazioni pubbliche, ogni possibilità di procedere ad assunzioni di personale.
Le suddette linee guida sono state adottate in base alle previsioni legislative contenute nell’alveo degli articoli 6 e 6-ter del decreto legislativo n. 165/2001, come novellati dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 75 del 2017, finalizzate a mutare la logica e la metodologia che le amministrazioni devono seguire nell’organizzazione e nella definizione del proprio fabbisogno di personale.
L’obiettivo precostituito da parte delle Amministrazioni pubbliche nella definizione ed approvazione del piano di fabbisogno triennale è quello di garantire, in coerenza con gli obiettivi di bilancio ed in base alle regole costituzionali di buona amministrazione, efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, l’azione amministrativa dell’Ente, nell’utilizzazione di uno strumento imprescindibile di un apparato/organizzazione chiamato perseguire, come corollario del generale vincolo di perseguimento dell’interesse pubblico, il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini ed alle imprese.
Infatti, le Linee di indirizzo mirano a consentire che le PA effettuino quella ricognizione necessaria atta a migliorare le competenze interne ed a costituire la base per una migliore riorganizzazione ed allocazione delle risorse umane e strumentali.
Del resto l’art. 6, comma 2, del Dlgs n. 165/2001, così come modificato dal Dlgs n. 75/2017, introduce alcuni importanti principi che le amministrazioni sono tenute a considerare nell’adozione del piano triennale dei fabbisogni di personale ovvero “il migliore impiego delle risorse pubbliche e l’ottimale distribuzione delle risorse umane”.